e il rivestimento, in comunicazione con l’esterno - come già accennato - sia al “piede” che nella zona terminale in alto. Si tratta di uno “spazio” vuoto di non grande spessore (in genere 3-5 cm) anche se, in previsione di eventuali alloggiamenti impiantistici, tale spessore può crescere ulteriormente. Ai fini di un’efficace ventilazione è fondamentale che mantenga uno spessore costante dalla base fino alla conclusione superiore ed inoltre presenti una configurazione regolare e continua; soprattutto è importante che risulti privo di elementi che, interrompendone la continuità orizzontale, possano creare moti convettivi locali in contrasto con il principale moto ascensionale dell’aria. Il ruolo fondamentale dell’intercapedine attivante il riciclo dell’aria è quello di offrire un contributo al comfort termico; ma ad esso si associa anche la capacità di un attutimento acustico. In estate il moto ascensionale dell’aria riduce, all’interno dell’edificio, l’ingresso dell’energia radiante solare; in inverno il moto dell’aria sommandosi alla funzione di smorzamento offerta dalla intercapedine cava, amplifica l’effetto di scarsa dispersione termica interno-esterno dovuta all’as- senza di ponti termici. Inoltre, sempre in inverno, il moto ascensionale dell’aria favorisce l’evacuazione del vapore acqueo proveniente sia dagli spazi interni della costruzione che dall’esterno, riducendo sensibilmente i fenomeni di accumulo della condensa sulle superfici libere (o all’interno dei vari strati del pacchetto involucrante)
Abbiamo evidenziato la necessità di una comunicazione diretta dell’intercapedine con l’ambiente esterno (sia in basso che in alto); allo stesso tempo bisogna preoccuparsi di attrezzare le terminazioni inferiori e superiori con griglie di protezione (contro l’eventuale introduzione di animali di piccole dimensioni) e con elementi architettonici complementari (cornicioni, scossaline, velette) capaci di evitare l’ingresso di acqua nell’intercapedine che ne pregiudicherebbe, sostanzialmente, la specifica funzionalità. Se tutte queste condizioni sono rispettate, la presenza dell’intercapedine d’aria comporta indubbi benefici quali l’evaporazione dell’acqua depositatasi nella muratura in fase di costruzione, la costante evacuazione del vapore acqueo proveniente dall’interno degli ambienti nel periodo invernale, ed il rinfrescamento dell’involucro edilizio nel periodo estivo per effetto del moto ascensionale d’aria che si sviluppa al suo interno (oltre che per l’effetto della schematura alle radiazioni solari offerta dal rivestimento esterno). La lama d’aria ventilata riesce infine a migliorare le caratteristiche d’impermeabilità all’aria della facciata grazie alla notevole riduzione della differenza di pressione tra ambiente interno ed esterno dovuta all’azione del vento.